Enigma Amiga RunGli articoli di EAR - Grafica


Inizia da questo numero un'indagine in due puntate riguardante la computer grafica italiana, dopo la mancata organizzazione del Bit Movie e del Pixel Art Expò, per l'occasione abbiamo interpellato alcuni autori ed esperti del settore.

Grafica... Parliamone

di William Molducci (will@sira.it)

Per molti appassionati di Computer Art le vacanze pasquali erano un pretesto per visitare la ridente cittadina di Riccione, famosa per le discoteche e i negozi alla moda, con lo scopo di partecipare al Bit Movie, la maggiore manifestazione italiana del settore, che quest'anno non avrà luogo. Pochi mesi fa la stessa sorte era toccata al Pixel Art Expò di Roma, ecco quindi che nel giro di poco tempo autori, esperti, espositori e tutto il microcosmo, che ruota attorno al mondo della grafica, si ritrova orfano di stimoli, obiettivi e traguardi. Fortunatamente si stanno affermando nuove realtà quali Immaginando (Grosseto) e il Jazz Bit di Pori (Finlandia), che comunque non hanno ancora la tradizione e il fascino del Bit Movie. Inoltre, a tutto questo, dobbiamo aggiungere le difficoltà che da tempo sta attraversando Amiga e le migrazioni verso altri ambienti, dei maggiori programmi di grafica, che hanno fatto la sua fortuna. A questo punto ci è sembrato doveroso fare il punto della situazione, sulla computer grafica con Amiga, invitando alcuni autori ed esperti ad esprimere il loro parere, in quella che possiamo definire una simulazione di teleconferenza, che si svilupperà in due parti, realizzata via posta elettronica su Internet. Protagonisti di questa inchiesta sono Francesco Franceschi (autore e co-organizzatore del Pixel Art Expò), Davide Bigazzi (autore), Dino Marsan (illustratore), Maurizio Marotta (autore), Marco Campinoti (autore e programmatore) e Andrea Paolucci (autore e Web Master di 3000+).

W. M. : In questi giorni si sarebbe dovuta svolgere la decima edizione del Bit Movie di Riccione, la più importante manifestazione italiana di computer grafica, quali conseguenze ha portato ai vostri progetti la sua improvvisa cancellazione?

F. F. : A parte un immediato shock per la ferale notizia (per la computergrafica in generale), in realtà non è che abbia subito dei danni permanenti al mio ego artistico, dato che non avevo preparato nulla per il Bit Movie, che si doveva tenere quest'anno, un po' perché da qualche mese posso dedicare solo pochissimo tempo alle mie elaborazioni grafiche, un po' per pigrizia (mentale) dovuta al mio incaponimento sulla produzione di un'immagine 3D alla quale sto lavorando da 6 mesi e che sta venendo fuori una vera schifezza (cosa che mi manda in bestia e mi fa accanire di più su di essa... ). Comunque tornando in tema, la mancata realizzazione del decimo Bit Movie mi ha causato solo tristezza, ma non ferite personali.

D. M. : Se devo rispondere sinceramente, posso dire che non ha portato grossi sconvolgimenti nei miei programmi di lavoro. Mi dispiace il fatto che un appuntamento importante per gli amanti dell'arte elettronica, a causa sicuramente di problematiche politico-organizzative, abbia chiuso i battenti senza considerare il pubblico di appassionati, da sempre il maggiore sostenitore di questa rassegna.

D. B. : Tanto inaspettata non lo era. Già durante l'ultima edizione si vociferava su un'eventuale cancellazione dell'edizione 1997. In ogni caso la mancanza di tali manifestazioni, in questi ultimi tempi, mi ha privato di gran parte dell'entusiasmo che fino a qualche tempo fa mi aveva spinto a dedicarmi in maniera appassionata e produttiva alla realizzazione di tutte le mie immagini. Faccio la grafica al computer quotidianamente per lavoro, dedicarsi anche durante il tempo libero a tale attività senza che vi sia una motivazione concreta, come appunto le rassegne di computer grafica, mi riesce molto più difficile.

A. P. : A mio parere nelle ultime due edizioni il lavoro di selezione delle opere e loro presentazione al pubblico penalizzava gli autori, quindi, non accettando tale operato, non ho più inviato alcuna mia opera, ma questo non mi ha assolutamente impedito di crearne altre per mio puro diletto. Il fatto che l'edizione del '97 non sia stata organizzata non ha affatto affievolito la mia passione per la computer grafica, ha solo influito molto negativamente sul mondo della Computer Art, annullando l'appuntamento per eccellenza per tutti quelli che come me si nutrono di bit e byte in formato 3D, fin dagli albori della loro comparsa, grazie solo ed esclusivamente ad Amiga (lontanissimo 89-90). M. C. : Non avrei comunque partecipato al Bit Movie...

M. M. : Robinette Brodhead, il protagonista di una saga di fantascienza, aveva lo psicanalista nel computer. Dopo avere appreso la ferale notizia che riguarda le rassegne di computer grafica e dopo avere letto il questionario (la lista delle domande n.d.r. ), mi è sembrato ovvio rivolgermi a lui. Il Bit Movie è morto ? Cerchiamo allora di elaborare il lutto senza farci troppo male, e togliti le dita dal naso, porco!" Questa è stata la sua sentenza. Allora via ogni nero psyco-blanker, niente crisantemi color silicio, nessuna mahleriana "Trauermarch" nei nostri Tracker. Le ragazze, nonostante tutto, ci vorranno ancora bene, i bambini ci sorrideranno ancora, la vita continuerà (anche ad ignorarci... ), avremo ancora fame dell'aria fresca del mattino. Certo che è un peccato, oltre ogni cinismo ed ilare considerazione, che queste cose accadano. La cancellazione di una manifestazione come quella di Riccione fa pensare. Ma mi lascia pensieroso non sul mio destino personale di appassionato di computer, quanto più in generale di "consumatore" di cultura. In definitiva, a livello personale, di fronte alla salma esangue del Bit Movie non ho particolari reazioni, almeno non ne ha il mio lavoro al computer, infatti ritengo che continuerò a fare qualche disegno, ma non sono certo che lo facciano anche gli altri.

W. M. : L'anno scorso non si è tenuto il Pixel Art di Roma, quest'anno il Bit Movie, quali sono, secondo voi, le altre manifestazioni italiane ed estere, che possono rappresentare una valida vetrina per gi autori di computer grafica ?

F. F. : Bella domanda! Dunque il Concorso di Faenza (Creativa n.d.r. ) mi sembra buono quanto ad idee e a voglia di fare, ma molto povero di mezzi e perciò non so quanto possa durare, dato che senza mezzi non si va lontano e che gli autori danno al massimo un paio di anni di rodaggio ad una manifestazione e poi pretendono (giustamente) i risultati e non accettano più problemi dovuti agli scarsi mezzi. Personalmente quelli di Faenza mi sono simpatici e spero che trovino i fondi necessari ed una maggiore voglia di continuare. Comunque un "bravi" per il solo fatto di esserci anche loro. C'é poi Immaginando di Grosseto, altra storia quanto a mezzi, ma anche qui notevoli carenze di gestione : non ho mai ricevuto il bando di concorso, ho partecipato grazie ad una "soffiata" di un amico, non ho mai ricevuto il catalogo, pur avendo avuto alcune (non so quali) opere in finale, e per finire ho ricevuto l'invito a partecipare alla manifestazione per posta, alcuni giorni dopo che questa era già finita. Ed infine il Jazz Bit di Pori in Finlandia, che era partito alla grande, ma strada facendo si è impolmonito: fanno bandi da 20 premi e poi ne danno solo 2 o 3, dicendo che gli altri non meritano, oppure organizzano concorsi (tipo quello di quest'anno per la migliore pagina Web) e poi si scordano di averli fatti, non dando nemmeno spiegazioni del perché. Eppure anche loro non dovrebbero difettare di mezzi e si avvalgono di una manifestazione già avviata (quella jazz). Per quanto riguarda il premio Immagine di Milano, con la sezione riservata alle nuove leve sotto i 25, qui i mezzi abbondano, così come la spersonalizzazione ed il fatto che in realtà tu sei un intruso in mezzo a tanti pubblicitari rampanti e finalisti, per il resto buio assoluto. Conclusione: queste manifestazioni non saranno il massimo, ma teniamocele ben strette, perché dietro c'é il nulla assoluto. D. M. : Direi che in Italia si sta guadagnando una valutazione positiva, sia per la qualità che per l'organizzazione, la manifestazione "Immaginando", che da alcuni anni si svolge a Grosseto. Ho sentito anche di "Creativa", rassegna d'arte elettronica che ha luogo a Faenza. Personalmente non vi ho mai partecipato, per quanto riguarda le manifestazioni che si svolgono oltre i nostri confini, è doveroso ricordare il "Prix ars elettronica" di Linz e l'altrettanto famosa "Imagina" di Montecarlo. D. B. : L'unica manifestazione secondo me valida, può essere "Immaginando" di Grosseto, anche se non condivido pienamente l'orientazione verso temi fissi, prerogativa del mondo del lavoro, dove almeno vi è un riscontro finanziario. E vero che quest'anno vi sarà anche una parte a tema libero, al quale però sarà precluso il voto della giuria. "Imagina" a Montecarlo è un po' inaccessibile, i concorsi riguardano soltanto le animazioni. Per quel che concerne i concorsi telematici, non gli do molto importanza, primo perché manca il contatto umano, e in secondo luogo perché non ha la stessa visibilità di una vera manifestazione. Basta comunque vedere il successo che ha avuto la votazione telematica dell'ultimo Bit Movie.

A. P. : Esistono valide alternative, soprattutto all'estero.

M. C. : Non sono al corrente di altre manifestazioni, ma i concorsi presi in considerazione dalle riviste del settore informatico sono un buon trampolino di lancio.

W. M. : La partecipazione ad una rassegna di computer grafica consente di farsi conoscere presso un pubblico, abbastanza circoscritto, di appassionati; dalle vostre esperienze sono maturate anche occasioni professionali o contatti di lavoro, che si sono successivamente concretizzati ?

F. F. : Veramente no, anzi talvolta ho portato come referenze alcuni premi vinti e la cosa ha avuto effetto, ma solo perché chi esaminava il curriculum non capiva letteralmente un tubo di quello che stava leggendo, nel senso che nemmeno sapeva dell'esistenza di questi premi, anche se lavorava nel settore grafico o pubblicitario, una cosa veramente avvilente. Questo non toglie che per me questi concorsi siano utilissimi, perché ti permettono di confrontarti con altri e di crescere in tutti i sensi. Poi puoi anche fare amicizie che si risolveranno in occasioni di lavoro, ma a me non è mai capitato.

D. M. : Pur avendo partecipato ad un discreto numero di rassegne e aver ricevuto anche alcuni riconoscimenti, non ne ho tratto grossi vantaggi in campo professionale. Una cosa molto importante però l'ho avuta, l'amicizia di alcune persone e la stima di tante altre che hanno colto positivamente i miei messaggi tradotti in immagine.

D. B. : No, più che altro ho avuto contatti con altri appassionati, con i quali ci sono stati scambi di idee e piacevoli discussioni. Questo comunque non esclude che manifestazioni del genere possano essere un modo per farsi avanti nel mondo del lavoro.

A. P. : Le possibilità offerte dai concorsi sono immense, basta saperle catturare, non ti saltano addosso. Personalmente ho avuto la soddisfazione di poter partecipare ad una giuria (Pixel Art Expò) e come esperienza è stata molto istruttiva. Per quanto riguarda contatti di lavoro non si sono concretizzati, ma di opportunità ce ne sono state. Il fatto di poter mostrare ad un vasto pubblico la propria abilità nel rendere una immagine asettica in un dipinto digitale o essere capaci di trasformare una story board in una storia renderizzata sul computer, dove gusto, visione d'insieme e ispirazione artistica si uniscono per formare un tutt'uno, ti possono aprire molte porte. Questo però non significa che basta far rimbalzare una palla su un piano per creare un'opera, c'é bisogno di avere una vena creativa e un feeling artistico che non tutti possono possedere.

M. C. : Purtroppo non è mai accaduto niente di tutto questo, tanto è vero che adesso invece di fare il "grafico creativo", come mi sarebbe piaciuto, mi ritrovo a fare il "mezze-maniche" in una ditta!

M. M. : No. Comunque l'idea della competizione, la speranza di ben figurare sono certamente di stimolo per molti, soprattutto per quelli che hanno intenzione di sfruttare le proprie doti a scopo commerciale. La vetrina di una manifestazione, le opportunità che può creare, sono insostituibili per alcuni aspetti. Il fatto stesso di incontrarsi di persona, di trovarsi simpatici o interessanti, può favorire la nascita di un'idea, di un progetto, di un lavoro. Le persone si vogliono guardare.

W. M. : E' risaputo che per partecipare al Bit Movie, molti autori preparano con anticipo le loro opere, infatti dopo nove anni lo si poteva considerare un appuntamento sicuro, ritenete che questa defezione possa scoraggiare in futuro gli autori, o quanto meno possa influire sulla produzione di immagini ed animazioni.

F. F. : Secondo me invece li spingerà a partecipare in massa agli altri concorsi, tanto oramai l'opera l'hanno fatto e quindi che ci fanno? Certo non credo che aspetteranno un anno per ripresentarla al prossimo Bit Movie (se ci sarà n.d.r. ). Un autore, non credo si arrenda per questo, in realtà si dispiace di non poter provare l'ebbrezza del concorso, ma scoraggiarsi non credo proprio. Se lo fa non è uno degno di fare grafica, ma solo un opportunista in cerca di trampolini di lancio e basta.

D. M. : Può anche darsi che questo fenomeno, almeno momentaneamente, si possa avverare. Sono convinto però che le persone desiderose di esprimersi, in questo caso con il mezzo elettronico, si orienteranno verso le altre rassegne che stanno sorgendo sulle ceneri ancora calde del Bit Movie!

D. B. : Penso proprio di sì, almeno per quel che mi riguarda. Non credo comunque che anche gli altri autori passino tutto il loro tempo libero a produrre immagini o animazioni tanto per il piacere di farlo. La grafica soprattutto 3D, e, in animazione, fatta con l'anima, impegna tantissimo.

A. P. : Innanzi tutto mi permetto di non essere d'accordo sulla diretta conseguenza, espressa nella domanda, che gli autori preparavano le opere solo per mandarle al Bit Movie e che l'annullamento dell'edizione '97 possa scoraggiare nel farne altre. Se un autore di Computer Art lavora solo per mandare le proprie opere alle manifestazioni come il Bit Movie allora si merita che esse non esistano più. Un vero autore crea comunque e ovunque, poi se vuol mandare i suoi lavori a concorsi di Computer Art per confrontarsi con altri artisti è libero di farlo, ma per favore non limitate la vostra fantasia e creatività ad un fine puramente esibizionistico! L'arte viene dall'anima, dai sentimenti che un autore riesce ad esprimere con i mezzi che ha a disposizione; nel nostro caso bit e byte in formato 3D e 2D. M. C. : Certo, partecipare a simili concorsi richiede tempo e sforzi non indifferenti (anche al livello di meningi), quindi è giusto anticiparsi il più possibile per poter intervenire in tempo, nel caso i risultati non risultassero soddisfacenti. Quindi, se dopo due mesi che uno butta giù'story board, fa prove di rendering e magari ha già montato 1/3 dell'animazione, ti vengono a dire "I' m sorry, niente Bit Movie", come minimo ti viene il nervoso... M. M. : La domanda da porsi è: una manifestazione come il Bit Movie, il Pixel Art o Immaginando hanno secondo voi lo scopo precipuo di innescare la creatività o solo di farla competere per stilare una graduatoria? Posso solo dire che per me è stato così: a tutti i concorsi ho sempre spedito lavori che avevo fatto in precedenza senza progettare vittorie, senza dannarmi sulle date di scadenza. Spesso non ho spedito delle immagini che mi piacevano perché prevedevo che non sarebbero piaciute.

W. M. : La speranza di tutti gli appassionati, oltre che degli organizzatori, è quella di vedere risorgere il Bit Movie nel 1998, a questo proposito quali cambiamenti vorreste fossero apportati, rispetto alle edizioni precedenti ?

F. F. : Mah! Troppo difficile a dirsi. Io vorrei che fosse ridato ampio spazio alle opere in tempo reale, che nelle ultime edizioni sono state falcidiate ai limiti del credibile a favore dei video professionali. Secondo me erano la cosa più interessante della manifestazione. Diamo quindi più spazio ai dilettanti (per così dire) o ai neofiti, la computer grafica ha sempre più bisogno di sangue fresco.

D. M. : Particolari consigli da dare non ne avrei. L'unica cosa che mi suggerisce il mio istinto, è quella di raccomandare alle giurie la massima imparzialità nel votare le opere, e, ad alcuni personaggi, che magari hanno avuto la "FORTUNA" di salire sul podio più sovente di altri, di ridimensionarsi un tantino, siamo tutti UMANI! Dico questo perché le volte, che ho partecipato fisicamente alla manifestazione, ho avuto l'impressione di respirare un'aria simile a quella del Festival di S. Remo, Mah!

D. B. : Innanzi tutto un certo rispetto nei confronti degli autori, nell'ultima edizione le stampe di molte immagini erano oscene, una delle mie era stata stampata meglio nelle riviste del settore che nella manifestazione. A questo punto avrei preferito che l'organizzazione mi avesse chiesto direttamente l'invio della stampa da diapositiva. In secondo luogo raggruppare le immagini di uno stesso autore nel medesimo punto. E infine fare una distinzione tra autori professionisti e dilettanti. Diciamo a questo proposito che ci sarebbe una certa differenza se io inviassi un'immagine fatta a tempo perso insieme ad altri appassionati, o se ne presentasse una realizzata nello studio per cui lavoro.

A. P. : Secondo me per poter far ritornare il Bit Movie al fasto delle prime edizioni, c'é la necessità di riproporre la presentazione delle animazioni in Real Time e non su videocassetta. Non è la lunghezza di una animazione la caratteristica che ne rende la qualità. Quelle brevi che si limitano alla capacità della propria macchina, sono più facilmente gestibili dal momento che non si ha la possibilità pratica di complicarsi la vita. Altra cosa che cambierei è l'organizzazione dell'esposizione delle immagini, il "corridoio" che ha sempre caratterizzato la manifestazione l'ho trovato confusionario e senza una sua logica. Le immagini erano messe a caso, quando invece un'esposizione d'arte ha sempre un tema conduttore nella presentazione delle opere. Nel "corridoio" si trovavano indifferentemente mischiate pic 2D,3D, immagini di fotoritocco, fotocomposizione e via dicendo. Per la chiarezza di chi deve vederle e giudicarle sarebbe meglio un cosiddetto "Tour guidato", in modo da fare confronti e apprezzare le differenze artistiche dei vari autori. Altro aspetto della manifestazione, da ridimensionare, riguarda la quantità di animazioni da mostrare al pubblico. La lunghezza della dimostrazione delle opere è spropositata, pochi riescono a resistere due ore per vedere tutto, sarebbe meglio diminuire la quantità per occuparsi meglio della qualità, riducendo il tempo di esposizione a non più di un'ora.

M. C. : Desidererei fosse dedicato più spazio alle Demo, che secondo me sono dei piccoli capolavori di fantasia, grafica e arte programmatoria. Vorrei anche che la giuria fosse composta da persone ancora più competenti, magari scelte in anticipo dal pubblico stesso tramite una specie di "referendum".

M. M. : Ho altre speranze, che qui non interessano. Non saprei quali innovazioni sarebbero necessarie a un nuovo Bit Movie.

Finisce qui la prima parte della nostra indagine all'interno del mondo della computer grafica, il prossimo mese leggerete le altre domande poste ai partecipanti, gli interventi di Carlo Mainardi (Bit Movie) ed Antonio Moscati (Immaginando) e le inevitabili conclusioni.


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